Avranno diritto agli indennizzi a fondo perduto società di persone, di capitali, cooperative ma anche artigiani, commercianti e titolari reddito agrario.

E anche i titolari di lavoro autonomo con partita Iva.

Gli indennizzi dovrebbero avere un valore minimo di mille euro per le persone fisiche e di 2mila euro per i soggetti giuridici.

Il contributo potrà arrivare fino al 25% del fatturato perduto a causa dell’emergenza Covid.

Il contributo non concorrerà alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi.

Accesso precluso ai finanziamenti a fondo perduto per i professionisti che hanno ricevuto il bonus di 600 euro previsto dal decreto Cura Italia.

Le partite Iva iscritte alla gestione separata, quelle iscritte alle casse private e i lavoratori dello spettacolo non potranno cumulare i due aiuti pubblici.

Possibilità concessa solo a commercianti e artigiani, esclusi a loro volta dalle indennità per il mese di maggio.

Ammontare fatturato
Il contributo a fondo perduto spetta a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.

 

Requisiti richiesti
I requisiti richiesti sono:

il contributo spetterà esclusivamente ai soggetti con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro;

il contributo a fondo perduto sarà rapportato al calo dei ricavi rispetto all’anno precedente.
Esso spetterà a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.
Tale condizione non si applica a chi ha aperto l’attività dal 1°gennaio 2019 o a chi ha domicilio fiscale o sede operativa nei comuni della zona rossa.